Al Teatro Città della pace in scena lo spettacolo il “caffè sospeso”
Lo spettacolo “Caffè sospeso” sabato 6 maggio alle 20:45 al Teatro Città della pace, nei pressi dell’Ospedale di Caserta per vivere circa 80 minuti di parole, pensieri e canzoni classiche napoletane. Regia di Mario Santoro, anche quello che ha scritto tale commedia. Il “caffé sospeso”, in un connubio perfetto, tra commedia e sentimentalismo meridionale, rappresenta la speranza e l’opportunità di un attimo di piacere e in questa scia di personaggi nel piccolo bar dell’ associazione culturale no profit di Eduardo, tra il sentio delle tazzine che si urtano, offrirà i caffè sempre e solo Totò, personaggio di spicco, signorile ed educato. Anche se è solo una bevanda gratificante e confortante, che fa parte della tradizione napoletana, il messaggio che si vuole dare con questo spettacolo è quello di vicinanza e di condivisione donando una nuova chiave di lettura. In scena insieme a Mario Santoro anche Stanislao Guarino, Manuel Donzelli, Gianluca De Pietro, Vincenzo Aniello e Michela Capasso. “Na tazzulella ‘e café” per ridere e pensà ancora!
SINOSSI
L’intero spettacolo si svolge nell’ associazione culturale no profit di Eduardo, un giovane alla continua ricerca di un cambiamento, perché la società in cui vive non gli offre grosse speranze. Egli cerca di costruire questa associazione, con forti ideali ma almeno inizialmente resta deluso perché, questo luogo culturale viene scambiato per un bar. In questo spazio ogni mattina come abitudine si presentano tre giovani fannulloni e disoccupati, Pino, Massimo e Luciano. Il loro intento è quello di sedersi e approfittare della buona volontà di Eduardo, bevendo raffiche di caffè, senza pagare, ma usando erroneamente la filosofia napoletana del “Caffè Sospeso “. Eduardo, deluso, amareggiato, non riesce nel suo intento a cambiare questo stile sbagliato che hanno i suoi amici. Intanto, c’è una viavai di personaggi che usano tutti lo stesso metodo del Caffè Sospeso, da Sofia signora prosperosa e con il sogno di diventare Influencer, Enrico coatto proveniente da un borgo romano, Vittorio camorrista milanese, Peppino paesanotto, volgare e di bassa cultura proveniente da una provincia di Caserta e Totò, personaggio di spicco, signorile ed educato. Ed è proprio quest’ultimo che è l’unico a pagare il caffè non solo per se ma anche per gli altri ed ogni qualvolta che egli arriva nella associazione, ci sono momenti di tensione, di forte rispetto e soprattutto di domande che frequentemente, i tre disoccupati si terranno per l’intero spettacolo, ovvero, che lavoro fai Totò?! Con il passar del tempo, c’è un evoluzione positiva, non solo per merito del caparbio Eduardo ma il protagonista assoluto è il Caffè, si perché cambierà il modo di vivere di ogni personaggio, farà da equilibrio, e darà un grosso contribuito ad un finale imperdibile.