Il nuovo capolavoro letterario di Pascal Mercier: “Il peso delle parole”
Dopo il romanzo “Treno di notte per Lisbona”, l’autore svizzero Pascal Mercier (premio Grinzane Cavour per la narrativa straniera nel 2007) ritorna con il suo ultimo romanzo “Il peso delle parole” (Gewicht der Worte), edito da Fazi Editore, in libreria dal 23 settembre (588pp.). La traduzione dal tedesco (Das Gewicht der Worte il titolo dell’opera in tedesco) a cura di Elena Broseghini. Un romanzo bellissimo in cui le vere protagoniste sono le parole che esprimono un’armonia di suoni, l’una dopo l’altra, producendo chiarezza e comprensione di una frase per assumere vita propria. Il protagonista del romanzo, Simon Leyland, affascinato dalla bellezza delle parole racchiuse nei diversi idiomi che si affacciano sul Mediterraneo, che intraprende la passione per la traduzione grazie alla passione ereditata dallo zio Warren Shawn. Nel suo lavoro di traduzioni, tra Londra e Trieste, impegnandosi nella ricerca delle espressioni più coerenti al contesto narrativo dove riacquista il suo assetto e si colma di presente. Ma un uppercut gli sconvolgerà la sua vita quando gli rimane paralizzato il braccio e la gamba, dovuto a un tumore maligno del glioblastoma multiforme ha proferito il Dr. Leonardi, troverà una scrittura piene di parole che giungeranno con tutta la loro forza dirompente. L’amore per i libri in tutte le sue sfaccettature e la libertà che la letteratura ci dona ed esplora la questione delle scelte. Le parole del tempo della mia vita!
SINOSSI
Sin dall’infanzia, l’inglese Simon Leyland è affascinato dalla parola. A dispetto dei suoi genitori, una volta adulto diventa un traduttore e persegue con determinazione il suo sogno: imparare tutte le lingue parlate nel Mediterraneo. Da Londra si trasferisce con la moglie Livia a Trieste, dove lei ha ereditato una casa editrice. In questa città di importanti letterati, crogiolo di lingue e culture, l’uomo crede di aver trovato il luogo ideale per il suo lavoro, finché una diagnosi medica inaspettata lo porta a cambiare rotta ancora una volta. A indicargli la nuova direzione è la morte dell’amatissimo zio, un linguista che gli lascia in eredità la sua casa di Londra piena di libri e di memorie. Per Simon questa triste coincidenza segnerà un nuovo inizio, un punto di svolta e un’opportunità per reinventare completamente la sua vita. Il lettore lo accompagnerà in questo inatteso viaggio: a poco a poco entrerà in confidenza con quest’uomo sensibile, accoglierà i suoi ricordi, leggerà le sue lettere, finendo così per conoscerlo a fondo e per affezionarglisi. Il peso delle parole, nel riflettere su quanto siamo liberi nelle scelte che facciamo, parla di quanta libertà ci doni la letteratura. Dopo Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier ci regala un romanzo profondo e ricco di suggestioni che, in un tono garbato e intimo, racconta l’amore per i libri in tutte le sue sfaccettature.
«Tutto ciò che per lui avesse mai contato erano le parole. Ogni cosa esisteva realmente solo quando veniva nominata e formulata in parola. Non l’aveva deliberatamente scelto, gli era capitato ed era stato così fin dall’inizio… Faceva esperienza delle cose solo quando le afferrava per il tramite della parola, diceva talvolta, e allora la gente lo guardava incredula. Solo con Livia non aveva avuto mai bisogno di parole».
NOTE BIOGRAFICHE
Pascal Mercier, pseudonimo a partire dal Peter Bieri, (Berna, 23 giugno 1944) è un svizzero Filosofo e scrittore a partire dal romanzi. Lui è come Professore filosofia associata al Libera Università di Berlino. Si è laureato in filosofia Londra e Heidelberg. Ha pubblicato l’opera filosofica con il proprio nome Das Handwerk der Freiheit (2001), che è stato tradotto in olandese, ungherese, italiano e spagnolo. Diversi romanzi sono stati pubblicati sotto uno pseudonimo, compreso il suo romanzo Nachtzug nach Lisbona (Treno notturno per Lisbona) (2004) è diventato un grande successo in Germania ed è stato tradotto in diverse lingue, incluso in olandese. In precedenza ha scritto i romanzi Perlmanns Schweigen (Il silenzio di Perlmann) (1995) e Der Klavierstimmer (The Piano Tuner) (1998).