LA TENDA DI ACHILLE IN SCENA A CASERTA PER IL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL.
È un accampamento di libertà quello che segna l’insediamento del Campania Teatro Festival a Caserta. Lunedì 28 ottobre, al teatro Comunale, va infatti in scena la prima nazionale de “La tenda di Achille”, regia, drammaturgia e spazio scenico di Adriana Follieri. Lo spettacolo è il capitolo secondo del progetto DISADIRARE, nato nel 2022 dall’incontro tra le associazioni CCO – Crisi Come Opportunità e Manovalanza nell’ambito del progetto nazionale a cura di CCO – Crisi Come Opportunità Presidio Culturale Permanente negli Istituti Penali per Minorenni. Il sostegno della Fondazione Campania dei Festival ha consentito al progetto di consolidare la sua visione artistica nella creazione di una Compagnia teatrale con attrici e attori professionisti insieme a persone detenute ed ex detenute, condividendo spazi profondi di ricerca e creazione fino alle fasi di produzione teatrale, aprendo un piccolo varco nella realtà e affacciandosi così a edificarne una nuova, alternativa a quella brutale che l’esterno ci pone come specchio. L’azione si sviluppa tra quello che potrebbe essere l’accampamento degli Achei e il mare, uno spazio esteso e desolato abitato da persone lontane con all’orizzonte l’agognata Itaca, incombenti le mura di Troia da espugnare. In una suadente prossimità c’è la tenda di Achille, dove i corpi in vicinanza seppur apolidi trovano la casa, il nido ideale per elaborare la propria crescita e la trasformazione che ne deriva. La violenza incombe, straziante. Tuttavia, il processo che porta ciascuno a “disadirarsi” continua tenacemente. Connotato ciascuno da un Ex Voto, frammento di armatura Per Grazia Ricevuta – che è qui anche simbolicamente inteso come tratto caratteriale e gabbia identitaria –, ogni eroe ed eroina attraversa la possibilità di deporre le protezioni in gesto di sovversiva rinuncia alla guerra, verso un capovolto sistema di affermazione di sé, in campo aperto di anime esposte, rovesciate. “Dentro la tenda – scrive la Follieri – si protegge e si crea il piccolo esercizio di pace partecipata, di libero arbitrio che muove l’abitudine a disfare in guerra, provocando il cambiamento di un sé sottratto, che proprio nell’assenza lascia campo aperto a una nuova forma di partecipazione, riflessiva e spiccante di vita”. Con Paola Maria Cacace, Francesca Capasso, Veronica D’Elia, Mariasilvia Greco, Gianluigi Signoriello e Andrea W.. Regia e disegno luci di Davide Scognamiglio, elementi di scena di Emanuele Perelli e Giulio Pastore, paesaggio sonoro di Luca Caiazzo in arte Lucariello. Produzione MANOVALANZA e CCO – Crisi Come Opportunità, con il sostegno e la collaborazione di IPM di Airola (BN), Fondazione Campania dei Festival, Teatro di San Carlo, NEST – Napoli Est Teatro, Davide Iodice e Associazione Textures Airola.
Dal 25 al 27 ottobre, invece, all’Auditorium Novecento Napoli sono in programma gli ultimi tre giorni di appuntamenti per “Cosmofonie”, il festival nel festival a cura di Massimiliano Sacchi, pensato per sostenere e promuovere la scena musicale emergente. Venerdì 25 alle 20 c’è il folk pop di Cristina Cafiero, mentre alle 21 si esibirà Antonio D’Angiò con il suo indie rock. Il giorno successivo, sabato 26, toccherà alle 20 alla musica da camera dei Flutes e voyage, e a seguire, a partire dalle 21, prima ai Gioielli Neri-Sara Gioielli e Luigi Esposito- e poi a Sara Vanderwert+Marculedu. “Cosmofonie” cala il sipario domenica con gli ultimi due concerti: alle 20 quello del cantautore Fabio Schember e un’ora dopo con la musica jazz dei Femea.
I biglietti, che costano 5 euro, sono acquistabili sul sito ufficiale e, se ancora disponibili, presso i luoghi degli eventi un’ora prima dello spettacolo. Ticket ridotto per gli under 30, gli over 65 e i possessori della Card Feltrinelli (massimo 2 biglietti per evento). L’ingresso gratuito è riservato ai diversamente abili con accompagnatore e ai pensionati titolari di assegno sociale.
Realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania, diretto da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano, il Campania Teatro Festival, che è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), si avvale del contributo che il Ministero della Cultura destina al rilievo multidisciplinare e alla qualità della programmazione.