Il nuovo libro di Giulia Ciarapica: “Chi dà luce rischia il buio”

Il nuovo libro di Giulia Ciarapica: “Chi dà luce rischia il buio”

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Dopo l’iniziale parte della saga dei Verdini, imprenditori marchigiani de “Una volta è abbastanza” nel 2019, la blogger culturale e critica letteraria e storica collaboratrice di Sololibri.net Giulia Ciarapica ritorna nelle librerie e nelle piattaforme e-commerce editoriali con “Chi dà luce rischia il buio” edito da Rizzoli e in uscita dal 13 settembre. In questo suo secondo romando al centro della narrazione mette la famiglia, nella provincia marchigiana, precisamente a Casette d’Ete, tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, ricordando che è un posto diverso, illuminato e oscuro. Non vale più il principio “ogni famiglia infelice lo è a modo suo” ma quello che “ogni famiglia è preda di se stessa”, come viene ribadito dalla voce narrante del libro. La scrittrice marchigiana estende il valore della famiglia dall’ambiente casalingo a quello della fabbrica per farci comprendere una collettività di lavoro più complessa anche se il modo di viverla è sempre lo stesso, con le sue luci e le sue ombre. Infatti si prosegue infatti, fra gli anni Sessanta e Settanta, nell’epica marchigiana dei calzolai, divenuti nel frattempo imprenditori da artigiani. Attraverso la sua prosa limpida e lineare novecentesca Giulia Ciarapica mette in risalto storie vere e di creazione fantastica per una narrazione per brevi capitoli non necessariamente commessi, conferendo  un ritmo adeguato, né troppo veloce né troppo insistito. Protagonista del romanzo è Gianna, la seconda figlia della coppia Valentino e Giuliana, che hanno una fabbrica di scarpe la Valens, la quale discute molto con la madre, da lei accusata di pensare solo alla primogenita, Bianca Maria.  Quest’ultima, sempre irrequieta, si fa cacciare dal collegio di suore e scappa a Milano con il fidanzato Marco. Il proseguo del libro lo lascio a voi…

Leggete il libro della Familieroman così definita dalla critica!

Una frase toccante per le scarpe che sono il cuore della narrazione:

“Non abbiamo mai fatto scarpe. Noi abbiamo lavorato per quello che siamo diventati: persone che insegnano ai figli cosa vuol dire “futuro”. Loro ci guardano e non pensano che siamo dei calzolai, non vedono il mastice o la suola ma un modo di stare al mondo, che è l’unica cosa che resta”.

SINOSSI 

“Noi non facciamo parte del resto del mondo perché viviamo qui.” Questo Annetta lo sa, lei che si porta dentro tutto il passato di Casette d’Ete, con i suoi fantasmi e i suoi lutti, e l’energia di un paese a cui ciascun figlio resta legato in modo indelebile. Lo sa Valentino, suo ex fidanzato e oggi marito della sorella Giuliana. Sanno anche loro che ogni cosa sta cambiando pur rimanendo immobile, e la Valens, la loro ditta di scarpe da neonato, ne è la prova: arrivano gli anni Sessanta, i laboratori artigiani si trasformano in vere e proprie fabbriche da cui entrano ed escono padroni e operai, ma l’obiettivo resta sempre quello, ideare scarpe.La famiglia Verdini cavalca il boom economico e le loro calzature sono richieste all’estero, eppure la strada del successo si rivela insidiosa, tra scioperi e truffe da parte di concorrenti sleali. A risentirne è anche la famiglia, quel luogo misterioso in cui si mescolano le inquietudini dei figli e i grandi errori dei genitori: se Annetta combatte contro la solitudine del non essere diventata madre, Giuliana cerca nella durezza della maternità la soluzione agli enigmi interiori.Con una prosa limpida e nutrita della tradizione del Novecento, Giulia Ciarapica ci porta nella provincia marchigiana tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, e ci ricorda che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro.

NOTE BIOGRAFICHE

Giulia Ciarapica insegna critica letteraria alla Scuola Passaggi. Collabora con le Scuderie del Quirinale seguendo il gruppo di lettura Il filo nascosto. Scrive sul Foglio e si occupa di libri sui social. Nel 2019 è uscito il suo romanzo d’esordio Una volta è abbastanza (Rizzoli), vincitore del premio Zocca Giovani.

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