Agli Oscar 2021, Laura Pausini dedica la sua nomination a suo padre

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L’artista romagnola dopo aver vinto il Golden Globe si prepara a vivere una delle notti più importanti della sua vita con la candidatura della canzone “Io si” agli Oscar 2021 nella categoria Miglior Canzone Originale

Golden Globe e Nomination, due grandi traguardi importanti per la divina Laura Pausini, in una situazione particole che sta mettendo da un anno a dura prova il mondo della musica. Con grande emozione  entra nella cinquina dall’Academy Awards agli Oscar 2021 per la categoria Best Original Song con il brano “Io sì” (Seen), una canzone nata in inglese e scritta appositivamente come colonna sonora del film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Per la nomination è valso il tema di questo brano che vuole essere un manifesto di questo triste periodo e sentirsi protetti anche se non hai famiglia è quello che oggi serve. La stessa artista ha commentato con emozione e commozione il grande traguardo raggiunto con le seguenti parole: “Questa gioia che sto vivendo è così contrastante con le difficoltà che stiamo vivendo in questo periodo e spero possa essere un regalo per gli italiani, anche per chi non mi segue. E’ un riconoscimento che va oltre il mio nome. Per me è un onore da italiana portare l’Italia agli Oscar. Farò il meglio per rendervi orgogliosi”. Con la sua voglia di cantare e far musica, sin da piccola, l’artista romagnola conserva sempre la stessa determinazione e spontaneità. Nel suo palmares artistico si annoveranno un Grammy Award (2006) e quattro Latin Grammy Awards (2005, 2007, 2009, 2018), un Golden Globe per la Miglior canzone originale, l’Hollywood Music and Media Awards e il Satellite Awards dell’International Press Academy. Ma nonostante i premi e i riconoscimenti, rivendica “con le stesse ansie, le stesse paure, lo stesso modo di gioire”, da quel febbraio di 28 anni quando vinse il festival di Sanremo e la sua vita cambiò. “Da allora continuo a chiedermi: perché io? Perché a me? Ma non mi sono mai accontentata, rimboccandomi le maniche e lavorando duro. A lungo ho pensato fosse fortuna, ma non si può avere fortuna per 28 anni di fila. Tempo fa sono andata anche da uno psicologo perché mi sentivo in colpa per il successo, alla fine ho capito che è la mia voce a unire. Ma la paura di sentirmi speciale rimane. O piango sempre o mi sento una merda: vi posso piacere o no, ma sono così”. Aggiungendo ancora: “Ciò che sento e che ho sentito anche con il Golden Globe, è talmente più grande di quello che ho sognato nella mia vita, che non so come affrontarlo. Mi sento così piccola, ma è mio dovere non arrendermi. Sono molto impaurita: eppure tutti i traguardi raggiunti mi hanno dato la voglia di spingere sul mio acceleratore interno per vedere se mi merito davvero quello che ho”. Ad aiutarla, sempre il pensiero di quel pianobar dove cominciò a muovere i primi passi insieme a suo padre, cantante e musicista anche con Casadei (“e Raoul è nei nostri cuori”). “E’ lì che torno. Nella vita volevo cantare e questo per me significava fare pianobar. Ora è la stessa cosa, solo con più visibilità, più soldi”. Ed è per questo che dedica la nomination proprio a suo padre, la stessa che farà se dovesse vincere. “Il discorso l’ho già scritto – svela -. Lui non mi ha mai spinto a cantare, ha aspettato che la richiesta arrivasse da me. L’unica cosa che mi ha sempre detto è che i miei sogni erano troppo piccoli: ma chi si immaginava di andare a Sanremo da Solarolo? Il termine di paragone rimane sempre il festival: tutto è partito da lì ed è il palco che mi emoziona sempre di più, per me è tutto. Sono più tranquilla a parlare con Beyoncè che con Pippo Baudo”. Ovviamente un pensiero lo rivolge anche alla nomination di Los Angeles affermando che “davanti a una nomination ho sempre fatto lavoro di autoconvincimento che non avrei vinto per non rimanerci male, ma stavolta se non vinco mi rompe un po’. A questo punto proviamoci e se non va, rimane tutto com’è, non cambia nulla”, dice cercando inutilmente di essere serafica, anche perché “se vinco non c’è un altro premio, bisogna che ce lo inventiamo noi”. “Vorrei portarvi tutti lì con me, per stringermi la mano: più che mai mi sento bisognosa di energia e positività”.

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