Occorre un input decisivo: accelerare con le vaccinazioni

Per evitare una terza ondata pandemica ci potrebbe essere un’accelerata sulla somministrazione del vaccino anti covid


Alla luce del nuovo incremento di contagi e di vittime da Covid si sta paensando a un piano per incrementare la capacità delle vaccinazioni, in base all’Ema che dovrebbe autorizzare gli altri vaccini in via di sperimentazione. Tutte le Regioni stanno facendo sui territori un proficuo e intenso lavoro affinchè il piano nazionale vaccinale messo a punto dal Commissario Domenico Arcuri per uscire gradualmente dall’emergenza entro l’estate. Anche se forse si poteva pensare a vaccinare per prima il personale scolastico insieme alle persone Over 80 e le persone disabili, che dovrebbe iniziare la vaccinazione anti covid a partire da aprile e dovrebbe concludersi entro il mese di settembre, per poter far rientrare in sicurezza tutti gli studenti a scuola quanto prima. Sappiamo che la campagna vaccinale prevede quattro fasi. Nella fase 1, quella in corso, che va da gennaio a marzo 2021, rientrano tutte le persone più esposte al rischio di contagio, quindi gli operatori sanitari e sociosanitari sia pubblici che privati, ospiti in lungodegenza nelle residenze per anziani, persone di età avanzata over 80. Nella fase 2 saranno vaccinate persone con comorbilità o immunodeficienza, personale scolastico ad alta priorità e adulti over 60. Nella fase 3 il vaccino sarà somministrato ai lavoratori dei servizi essenziali, nelle carceri e nei luoghi di comunità, a persone con comorbilità moderata e al personale scolastico e agli insegnanti rimanenti. Nella fase 4 sarà vaccinata tutta la popolazione rimasta esclusa nelle prime fasi. In queste ore però vi è il rebus delle dosi di richiamo essendo che le dosi del vaccino Pfizer sta cominciando a scarseggiare anche si viene rassicurati dal Commissario Arcuri la possibilità che arrivino i vaccini Moderna e Astrazeneca. Tutto ciò è accaduto perchè ampliandosi di più il bacino d’utenza delle vaccinazioni facendo una somministrazione di vaccini a tappeto senza pensare che, a causa di un qualsiasi disguido o di una falla nella catena di produzione, non potessero essere garantite le secondi dosi del vaccino Pfizer vanificando tutto il lavoro fatto. Insomma sempre più un default del sistema organizzativo italiano con ritardi legati all’organizzazione della campagna di erogazione dei vaccini nonostante l’ottimale organizzazione del personale sanitario per la somministrazione dei vaccini. Nel primo semestre 2021 avremo (stima del governo) circa 85 milioni di dosi di vaccino, di cui circa 15 a somministrazione singola, sufficienti per circa 50 milioni di persone. Ma nelle dichiarazioni del governo si pensa di raggiungere questo obiettivo tre mesi dopo, a fine settembre 2021, quando nel frattempo si saranno aggiunte altre 54 milioni di dosi, di cui 32 a somministrazione singola, utili per altri 43 milioni di persone. Insomma, si vaccineranno – se tutto va bene! – 50 milioni di italiani solo quando le dosi disponibili avrebbero consentito di vaccinare oltre 90 milioni di persone. Un vero dilemma da scoprire in questi mesi!!!