Gerry Scotti e il racconto del suo periodo di terapia intensiva per il Coronavirus

Il conduttore ha raccontato la sua brutta esperienza con il nemico invisibile del Covid-19
Gerry Scotti è finalmente guarito dal Coronavirus ed è potuto tornare a casa dopo una dura battaglia contro il Covid-19. Inizialmente non erano bastate le cure del sistema casalingo a casa perchè si pensava che se la potesse cavare con una semplice Tachipirina ma poi, dopo alcuni controlli, i medici hanno consigliato il ricovero ospedaliero al Covid Center dell’Humanitas a Rozzano dove dalle analisi erano usciti tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas. Lo stesso Scotti – ha raccontato a Il Corriere della Sera – “che quando ero già nell’anticamera della terapia intensiva ho cominciato a vedere tutto quello che ha visto nei peggiori telegiornali della tua vita, perché quando entri nel pronto soccorso del Covid Center non c’è l’area rinfresco, l’area macchinette, l’area vogliamoci bene. Sono diventato verde, ho sudato freddo”. Uno dei momenti più delicati per Gerry scotti. “Ho appurato, stando lì, due notti e un giorno, che quella era l’ultima porta. Se decidevano di aprire quel varco. Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza. Pregavo per loro invece che pregare per me. Quando ho raggiunto lo stadio massimo di necessità di assistenza mi hanno fatto indossare il casco salvifico, è l’ultimo step indolore della terapia prima che ti intubino“. A dedicargli un saluto il format di satira Striscia la Notizia che molte volte lo ha visto condurre. Infatti, il programma di Antonio Ricci è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Così come Gerry è pronto a tornare a condurre il tg satirico più noto di sempre. Il suo motto: “Non ti devi spaventare“.