Il nuovo libro di Davide Ippolito dedicato al periodo all’attuale emergenza sanitaria: “Comunicare la Pandemia”
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- Posted by: Giuseppe De Carlo
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Nel suo ultimo libro, in uscita il 28 aprile per Mediolanum Editori, Davide Ippolito descrive i piccoli disastri comunicativi della crisi pandemica e riporta al centro dell’attenzione l’importanza di una comunicazione autorevole in situazioni di emergenza: “Necessario ricorrere alla scienza applicata alla comunicazione e alla gestione della reputazione delle autorità competenti”.
In questo saggio di 99 pagine, di stringente e cruciale attualità “Comunicare la Pandemia – Errori e piccoli disastri”, Davide Ippolito, co-fondatore di Zwan e Reputation Rating, tra i massimi esperti di Reputation Marketing in Italia, analizza l’importante ruolo della Reputazione nella comunicazione delle istituzioni durante la crisi pandemica, per limitare il numero di contagi e per la più estesa campagna vaccinale della storia. L’autore parte da 5 errori commessi a livello comunicativo, ad un anno di inizio della Pandemia, analizzando il grande caos comunicativo da parte delle organizzazioni istituzionali come le dichiarazioni, rilasciate pubblicamente tra gennaio e febbraio 2020, dal Presidente dell’OMS che affermava “la diffusione del virus non costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. L’intento di questo saggio non è però puntare il dito per gli errori commessi ma far sì che si possa avere una comunicazione chiara, affidabile e autorevole dei temi riguardanti salute pubblica e pandemia, attraverso il supporto di quello che il marketing della Reputazione insegna ogni giorno ai brand. La chiave di lettura risiede dunque nella reputazione. In questo senso, la pandemia sembra aver distrutto a poco a poco l’immagine autorevole che avevano i Governi e le Istituzioni sanitarie preposte. Nella prefazione del saggio, il giornalista Bruno Chiavazzo sottolinea che “bisogna ricostruire un rapporto di fiducia basato sulla verità, sulla trasparenza, sull’affidabilità, sulla reputazione di chi è all’apice del sistema democratico è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni”. Davide Ippolito, ideatore del Reputation Rating, tenta di contribuire a vincere questa sfida della comunicazione efficace, chiamando in soccorso la psicologia delle masse e le best practice della Corporate Reputation e del Crisis Management. Lo stesso autore idealizza un algoritmo che pesa e misura le dimensioni della reputazione ossia il driver fondamentale che garantisce l’efficacia delle scelte politiche è la reputazione, per questo una ripartenza non può prescindere dal recuperare autorevolezza». Le strategie comunicative messe in atto nell’ultimo anno dalle figure istituzionali hanno creato spesso confusione e rabbia portando all’allarmismo, allo scetticismo e, nei casi più estremi, al negazionismo. La reputazione dunque di organi e autorità ne è uscita malconcia, e oggi le istituzioni appaiono meno autorevoli e meno trasparenti. Davide Ippolito ha voluto sottolineare la ricaduta negativa di errori concettuali e scelte discutibili sull’autorevolezza delle principali istituzioni coinvolte nel suo ultimo libro “Comunicare nella pandemia – Errori e piccoli disastri”, edito da Mediolanum Editori. In questo saggio breve, snello e con approccio divulgativo si affrontano i 5 errori principali nel comunicare la Pandemia:
- La decisione di porre linee guida fisse che portavano inevitabilmente a un falso senso di precisione e di tutela dal contagio.
- La ricerca del colpevole, dell’untore
- Dare la parola e la visibilità ai cosiddetti “esperti”
- La spasmodica presentazione dei bollettini quotidiani che offrivano una comunicazione massiva di numeri e statistiche senza contestualizzare, creando ancora più confusione
- Paragonare la pandemia a una guerra
Solo il ruolo della Reputazione può essere il jolly per far sì che una comunicazione scellerata possa far perdere autorevolezza alle istituzioni, che con la giusta cautela nel dare le informazioni può convincere la popolazione a non vanificare le misure per il contenimento del virus e gli sforzi per la vaccinazione di massa. “Ciò che sorprende – scrive Ippolito – non è la rilevanza degli errori di previsione (che possono essere compresi), ma la consapevolezza che una cosa che ha sempre funzionato in passato a un certo punto smetta di funzionare inaspettatamente e tutto quello che si è appreso risulta nel migliore dei casi irrilevante e falso, nel peggiore pericoloso e ingannevole. Questo procedimento mina fortemente la reputazione e l’autorevolezza delle istituzioni preposte a governare una crisi”. “Non si è tenuto conto delle principali regole logiche applicate alla comunicazione e alla psicologia del comportamento. Cosa che avrebbe potuto salvare vite umane – prosegue Ippolito – Ciò che appare chiaro è che anche situazioni così complesse dovrebbero e potrebbero essere affrontate con una scienza applicata alla comunicazione e alla gestione della reputazione delle autorità competenti”. “Il punto critico da raggiungere oggi è quello della vaccinazione di massa, non del terrorismo mediatico o delle imposizioni, bisogna guadagnare con autorevolezza la fiducia di tutti per uscire rapidamente da questa crisi e tornare a una vita normale nel più breve tempo possibile” – conclude Ippolito. Buona lettura per questa storia di errori e piccoli disastri pandemici!
NOTE D’AUTORE
Davide Ippolito è cofondatore di Zwan, agenzia di Repution Marketing, e Reputation Rating. Già autore dei saggi La Reputazione è tutto e Reputazione Capitale del terzo millennio (edito da Mediolanum Editori). È curatore ed editore del magazine “Reputation Review” e ha contribuito a diverse pubblicazioni in ambito scientifico.
SINOSSI
In questo saggio, di stringente attualità, Davide Ippolito, co-fondatore di Zwan e Reputation Rating, tra i massimi esperti di Reputation Marketing in Italia, mette sul piatto analisi e riflessioni sul ruolo che la Reputazione può avere nell’aiutare le istituzioni a comunicare durante la pandemia e la campagna vaccinale. L’autore parte da 5 errori commessi a livello comunicativo durante il primo anno di pandemia, illustrando il danno arrecato da questi all’autorevolezza delle organizzazioni istituzionali. L’intento del saggio non è però puntare il dito e colpevolizzare, quanto partire da quegli errori per correggere subito il tiro, parlando in maniera più consapevole ai propri stakeholder, con il supporto di quello che il marketing della Reputazione insegna ogni giorno ai brand. Come il giornalista Bruno Chiavazzo sottolinea in prefazione: «Ricostruire un rapporto di fiducia basato sulla verità, sulla trasparenza, sull’affidabilità, sulla reputazione di chi è all’apice del sistema democratico è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni». Davide Ippolito tenta di contribuire a vincere questa sfida, chiamando in soccorso la psicologia delle masse e le best practice della Corporate Reputation e del Crisis Management.