L’ associazione tra Covid-19 e problemi psicologici in un recente studio scientifico americano

L’ associazione tra Covid-19 e problemi psicologici in un recente studio scientifico americano

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Ansia, depressione, insonnia, allucinazioni nel 18% dei 62mila soggetti contagiati, entro tre mesi dalla loro guarigione

Come ai tempi delle grandi guerre, questa grave emergenza sanitaria da Covid-19 sta portando alla scoperta di problemi psicologici come ansia, depressione e insonnia. In questi mesi si sono mobilitati tanti ricercatori con studi scientifici, non l'ultimo quello pubblicato su Lancet Psychiatry Journal in novembre dal titolo "Bidirectional associations between COVID-19 and psychiatric disorder" ( Associazioni bidirezionali tra COVID-19 e disturbo psichiatrico). Questo importante studio effettuato su un campione di cartelle cliniche elettroniche di 69 milioni di individui, utilizzando i loro dati, è servito per valutare se una diagnosi da Covid-19 sia associabile a un incremento delle diagnosi psichiatriche e se pazienti affetti già da problemi psicologici corrono un rischio maggiore. Si sono valutati i soggetti guariti da Covid-19 durante i primi 14-90 giorni per un totale di 62354 pazienti che sono stati dapprima suddivisi per sesso ed età (18-30 anni, 31-45 anni, 46 - 60 anni, 61-75 anni e ≥76 anni). Per analizzare i postumi psichiatrici si è eseguita l'analisi di Kaplan-Meier, utile per chiarire tre concetti di base come tempo di sopravvivenza, probabilità condizionata e rischio osservato, per stimare la probabilità degli esiti da 14 giorni a 90 giorni con un modello di rischio proporzionale.


In questa immagine si riportano le curve di Kaplan-Meier delle prime diagnosi psichiatriche come ansia e umore, dopo la diagnosi di COVID-19, rispetto all'influenza e ad altre infezioni del tratto respiratorio delineando un'impennata nel caso dei problemi psichiatrici soprattutto di quelli dell'ansia.

nell'immagine di sopra si illustrano curve di Kaplan-Meier dei problemi psicologici dopo la diagnosi del Covid-19.
Si è anche proceduto all'identificazione di una serie di fattori di rischio accertati e sospetti per il Covid-19, come l'età, il sesso, la razza, l'obesità, l'ipertensione, il diabete, le malattie renali croniche, l'asma, le malattie croniche delle basse vie respiratorie, la dipendenza da nicotina, la cardiopatia ischemica e le altre forme di malattie cardiache. Tali fattori di rischio sono stati presi nelle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti, utilizzando 28 variabili (per esempio, il diabete è stato distinto in tipo 1 e tipo 2 e l'ipertensione è stata rappresentata sia come diagnosi che come misurazione della pressione arteriosa sistolica e diastolica). I confronti tra i campioni sono stati effettuati utilizzando la tecnica dei ranghi logaritmici log-rank test mediante un modello di rischio proporzionale. Comunque il tasso di tutte le diagnosi dei disturbi psichiatrici era maggiore dopo la diagnosi da Covid-19 con il disturbo d'ansia seguito da quello dell'umore. Infatti, gli effetti psichiatrici di Covid-19 evidenziati da questo studio sono così ampi con un incidenza maggiore per i disturbi d'ansia rispetto ai disturbi dell'umore, evidenziando la necessità di interventi efficaci e accessibili per curare i soggetti ansiosi. Da questi dati emerge anche un segnale non chiaro per i disturbi psicotici nonostante la segnalazione di molti casi. La relazione tra la gravità della malattia del Coronavirus e gli esiti psichiatrici potrebbe essere mediata in parte dai fattorin biologici correlati allo stesso virus come carica virale e natura della risposta immunitaria che trova un netto riscontro in questo studio scientifico rispetto a quello cooreano con un campione di pazienti inferiore. Occorreranno ulteriori studi, con un numero più alto di campioni, per esplorare la relazione tra i fattori di rischio del Covid-19 e lo sviluppo di disturbi psichiatrici. Insomma, tra pochi anni potremmo diventare una società psicotica per cui occorre eliminare queto mostro invisibile dalla nostra società per ritornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Cerchiamo per una volta di imitare la mentalità asiatica!

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