Il mondo del Wedding alza la voce: la protesta in Piazza Plebiscito il 26 marzo

Il mondo del Wedding alza la voce: la protesta in Piazza Plebiscito il 26 marzo

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Il mondo del Wedding, oramai fermo da più di un anno, scende in piazza per chiedere delle risposte imminenti al Governo.

Insieme per il Wedding, un gruppo apolitico/apartitico a sostegno degli operatori autonomi del settore Wedding, in collaborazione con FO.VI Italia, un gruppo apolitico nato per tutelare i Fotografi, Videomaker e tutto il comparto che si muove per il settore fotografico, scenderanno in tutte le piazze d’Italia finché non arriveranno risposte concrete dal Governo. Basti ricordare che il settore del Wedding è uno tra i comparti più colpiti dalla crisi collegata all’emergenza sanitaria da Covid-19 e ad oggi sono ancora dimenticati dai decreti di ristori. In Piazza Plebiscito il 26 marzo alle ore 10:00 ci sarà una voce unica e forte che porterà lo slogan “Vogliamo risposte concrete. Manifestiamo tutti in piazza” fino ad ottenere una risposta dalle attuali Istituzioni. Le immediate chiusure di tutte le attività che generavano assembramento di persone e il successivo restringimento numerico di presenze per le cerimonie ha bloccato totalmente le celebrazioni portando a 90mila aziende che nel 2020 hanno subito un calo di fatturato del 90%. Si tratta di una filiera estremamente professionale e interamente italiana che ha un valore totale, nel suo indotto primario, di oltre 15 miliardi di euro e nel suo indotto globale di oltre 25 miliardi di euro. Ad oggi non ci sono ancora risposte concrete per il futuro e si rischia che un 1 milione di lavoratrici e lavoratori stabili, assunti stabilmente, e oltre 150.000 lavoratori stagionali che non abbiano più la possibilità di tornare a fare il lavoro che amano. Nell’ultimo decennio si era vista una notevole cresciuta della sofisticazione del prodotto complessivo e della filiera che lo supporta, accrescendone di molto sia la professionalità sia la competenza italiana tanto che il comparto wedding/cerimonie/event è tra quelliche supporta il prodotto Made in Italy e dunque il settore manifatturiero italiano. Ovviamente ora con la Pandemia vi è stato un crollo improvviso dove pesa anche un’elevata incertezza sulle tempistiche di ripresa, dovuta a una serie di aspetti che si possono illustrare nei seguenti punti:

• gli operatori di questa filiera potrebbero ritornare a fatturare soltanto non prima di otto/dodici mesi dalla conclusione della fase emergenziale.
• una parte della popolazione, e quindi delle coppie di sposi sta subendo una riduzione consistente del reddito disponibile;
• la percezione dei rischi di contagio e l’incertezza sull’evoluzione del Coronavirus sta portando larga parte della popolazione non solo a rinviare la celebrazione di matrimoni ma addirittura ad annullarli;
• le misure di contenimento del contagio hanno determinato limitazioni incompatibili con la celebrazione dei matrimoni e di altre ricorrenze e cerimonie.

Per questo comparto, che ha subito una perdita senza precedenti, si lamenta soprattutto che i vari provvedimenti nazionali finalizzati all’introduzione dei ristori e di altre misure di sostegno economico e finanziario a favore degli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza e dalle misure di mini-lockdown, non hanno compreso gli operatori del settore wedding/cerimonie/event tra i beneficiari.

Da qui le richieste di sostegno al settore:
1) il riconoscimento di un contributo a fondo perduto di importo pari – ad esempio – al 40% della diminuzione di fatturato;

2) il riconoscimento di un credito d’imposta – ad esempio pari al 70% – commisurato alle spese sostenute, distintamente, nel corso del 2021 e del 2022, per la partecipazione ad eventi fieristici di settore;


3) l’introduzione di un’esenzione temporanea dall’IMU, dalla TARI e dall’IRES per due annualità oppure – in alternativa – di uno sgravio non inferiore al 70% delle suddette imposte, sempre per due annualità;

4) l’erogazione di prestiti bancari, fino ad un importo corrispondente al fatturato del 2019 assistiti da una garanzia statale del 100%, di durata compresa tra i 15 e i 20 anni, a tasso zero;


5) un contributo nazionale finalizzato a sostenere la realizzazione e la promozione di eventi fieristici di settore sia regionali che nazionali nel corso del 2021 e 2022;


6) un contributo nazionale a fondo perso pari al 50% volto a garantire la partecipazione ad eventi fieristici italiani ed esteri senza limitazione di numero per gli anni 2021, 2022, 2023;

7) finanziamenti stanziati con la copertura totale dei costi per la realizzazione di incontri di business tra operatori internazionali selezionati e con presenze di gruppo a fiere internazionali estere dedicate al settore;


8) una linea di contributo individuale a fondo perduto* per ogni impresa per le possibili attività digitali;

9) una linea di contributo collettivo per comparto in collaborazione con istituzioni e partner pubblico privato per la creazione di un portale web estero comune e relativi profili social di comparto;


10) prolungamento delle misure CIG e FIS fino alla ripresa dell’attività operativa prevista non prima di giugno 2022;


11) un’ulteriore moratoria di tutti i mutui fino a giugno 2022 con quota interessi per il primo semestre dell’anno 2022 coperta all’80% anzichè il 50%.

VOGLIAMO RISPOSTE!

Cosa importantissima che non si farà il corteo e tutti i partecipanti dovranno rispettare le disposizioni governative anti Covid ossia il distanziamento di un metro e indossare le mascherine.

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