Contro le varianti inglesi e sudafricane funziona il vaccino Pfizer

Il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, dichiara che serviranno altri test per avere la conferma dell’efficacia del virus
Anche se dai primi test il vaccino di Pfizer-BioNTech sembra “avere un’alta efficacia” contro la varianti britannica e sudafricana del Covid-19, il presidente e amministratore delegato della società americana farmaceutica Pfizer, Albert Bourla, ha affermato nel suo intervento a un evento organizzato dal gruppo europarlamentare del Ppe che “dovremo fare altri test ma penso che la risposta sarà molto positiva”. Poi ha aggiunto “quanto alla durata del vaccino, quello che sappiamo è che per ora le persone vaccinate da 6-7 mesi mantengono un alto livello di protezione. Al momento stiamo guardando se, oltre a proteggere le persone, il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus da un individuo all’altro e mentre sugli animali sappiamo che c’è una significativa protezione sul trasferimento, non abbiamo ancora abbastanza dati sugli umani al momento, ma sapremo di piu’ nel mese di febbraio. La stessa azienda farmaceutica Pfizer segnala di studiare la risposta delle persone immunizzate finora al nuovo ceppo mutato del virus mentre l’altro vaccino autorizzato Moderna farà altri test addizionali nelle prossime settimane per confermare queste aspettative positive. Dalle nostre conoscenze si sa solo che i virus a Rna come Sars-CoV-2 sono soggetti a frequenti mutazioni, che nella maggioranza dei casi non altera significativamente l’assetto genetico del virus e queste varianti di Sars-CoV-2, inglese e sudafricana, sono il risultato di una serie di mutazioni di proteine presenti sulla superfice del coronavirus.