Esisteva il piano pandemico aggiornato in Italia?

Pur essendo stati allertati per tempo e trovandoci nelle condizioni migliori per rispondere adeguatamente alla pandemia, eppure gli esperti, i nostri governanti e soprattutto chi si occupa di sanità si sono fatti trovare impreparati
In questi giorni si è scatenato il silenzio totale al Ministero della Salute, quando nel corso dell’indagine giudiziaria del capo della Procura di Bergamo, Antonio Chiappani, nell’ambito dell’Ospedale di Alzano e sulla gestione dell’epidemia a Bergamo, si è evidenziato che molto probabilmente all’arrivo della pandemia da Coronavirus non esistesse un piano pandemico aggiornato per l’Italia. Tutto ciò è scritto, nero su bianco, in un report di 102 pagine redatto in lingua inglese dall’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dando una descrizione del piano anti-pandemico caotico e improvvisato senza linee guida necessarie per affrontare il Covid-19. Addirittura pare che sia stato un copia e incolla del piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale redatto nel 2006 per poi aggiornalo per modo di dire al 2017. Infatti, non si teneva conto che era stata modificata la struttura ospedaliera, il numero dei medici e tutta la condizione sanitaria italiana, assoggettata a tagli di grande entità nel corso degli anni. Questo importante dossier è stato firmato da dieci esperti coordinati dal Professore Emerito Francesco Zambon, coordinatore dell’Ufficio europeo di Venezia, che delinea un quadro di una sanità collassata fin dai primi giorni, quando nei magazzini degli ospedali non vi erano le scorte dei materiali sanitari necessari per affrontare tale virus come mascherine, camici e altro. Lo stesso Zambon, convocato tre volte dalla procura di Bergamo, che sebbene avesse espresso la volontà di andare e specificare i dettagli di questa angosciante vicenda fosse stato impedito per una serie di motivi. Non solo perchè protetto dall’immunità diplomatica ma sarebbe stato minacciato anche dal vicepresidente europeo dell’Oms Ranieri Guerra di licenziamento se non avesse cambiato il riferimento alle date sul piano pandemico. Risultano esserci alcune email inconfutabili di Ranieri Guerra a Zambon per la modifica del rapporto Oms e di alcune inadeguatezze del documento firmato l’11 maggio scorso. Le parole di Ranieri Guerra che circolano da giorni:
“Ho detto a Zambon che ci sono inesattezze, per esempio le tabelle di mortalità non erano giuste, e ho chiesto di spostare di due giorni la pubblicazione, anche per informare il ministero della Salute che ne ignorava la redazione: fairness istituzionale”.


Lo stesso dirigente Zambon aveva segnalato questo documento inedito all’ex ministro Beatrice Lorenzin che bisognava aggiornare, cioè il cosiddetto piano pandemico. Ma solo silenzio da parte della nostra Sanità e ignorare tutto per farsi trovare poi impreparata. La Procura di Bergamo è scesa in campo per poter ascoltare uno dei testimoni protagonisti, il ricercatore, Francesco Zambon, facendo chiedere al ministro della Salute Roberto Speranza e anche al ministro degli esteri Luigi Di Maio di sollecitare l’Oms a non opporre l’immunità diplomatica, che finora è stata l’ostacolo ad andare avanti. Eppure negli anni precedenti al 2020 si erano verificate varie pandemie come l’influenza aviaria A/H5N1 2005, l’influenza suina A/H1N1, 2009), varie epidemie di coronavirus da pipistrelli e cammelli (SARS 2002-03, MERS 2012), fino ad arrivare all’attuale Covid-19 per metterci in guardia. In tanti si chiedono come è possibile che l’Italia non avesse un piano nazionale di risposta alla pandemia… Eppure nel 2005 la minaccia mortale di una pandemia era un argomento che occupava le copertine delle varie testate giornalistiche nazionali e internazionali. Adesso l’obiettivo dei magistrati è di ricercare le responsabilità e le decisioni prese nella gestione dell’epidemia, soprattutto nella sua prima ondata, che nella sola città di Bergamo ha causato seimila morti. L’inchiesta su questa storia intricata, da parte della procura di Bergamo, è ancora nel vivo ma sicuramente emerge che l’Italia avesse un piano pandemico ma non lo aggiornasse dal 2006, dal momento che gli aggiornamenti successivi non avevano apportato nessuna modifica sostanziale. In queste ore circola la notizia che il responsabile europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Hans Henri Klug, sarebbe in procinto di ritirare le deleghe all’attuale vice presidente della sezione europea, Ranieri Guerra, trovandosi da giorni sotto i riflettori mediatici per il caso del Piano pandemico mai aggiornato e per la presunta sparizione di un documento dell’Oms, pubblicato il 13 maggio 2020 a Venezia dal Regional Office for Europe dell’Oms e intitolato “An unprecedented challenge; Italy’s first response to COVID-19”, molto critico nei confronti del nostro paese per la grave impreparazione del sistema sanitario rispetto alla prima fase di gestione dell’epidemia.


Ebbene che escono fuori le varie responsabilità perchè forse invece di avere 100.000 morti per Covid, si pensa alla fine di questo tragico evento, ne potevamo avere molto meno. “Vadano via a calci nel sedere i dirigenti del ministero della Salute che hanno gravi responsabilità nella gestione della pandemia da Covid-19”.