Scuole chiuse in Campania suscita ira tra le mamme e scuolabus che protestano contro tale decisione

Scuole chiuse in Campania suscita ira tra le mamme e scuolabus che protestano contro tale decisione

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Per molti oggi è il giorno più buio per l’istruzione, come recita uno dei tanti manifesti apparsi nella protesta

La decisione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nella tarda serata di ieri, della chiusura delle scuole di ogni grado, compresi gli asili nido, e delle feste limitate al nucleo familiare ha scatenato la reazione di molte mamme che si sono date appuntamento davanti alla sede della Regione Campania, dopo un tam tam cominciato già dopo le ore 19:00, per protestare, insieme con i propri figli, contro questa decisione. Ad affiancare le mamme anche una quarantina di bus scolastici che stanno percorrendo da stamani le strade limitrofe alla sede della Regione Campania perchè sono state fermate anche le loro attività lavorative. Certamente la decisione del Governatore De Luca, con l’escalation dei contagi, di chiudere di blocco le scuole fa impazzire letteralmente i genitori, i circoli didattici, i piccoli e grandi Comuni che si cominciano a farsi tantissime domande, appena inizia a diffondersi la voce dell’ordinanza regionale, come: quali scuole chiuderanno esattamente? E anche se le scuole materne e d’infanzia sono incluse?. In tanti si chiedono ciò per ore, senza risposta. Infatti, in tantissimi Comuni della Campania cominciano a svolgersi riunioni in breve tempo per dare risposte concrete a tutti e anche le strutture private che tempestano di chiamate i loro referenti istituzionali per capire cosa fare con il provvedimento appena emanato. Addirittura il sito web istituzionale della Regione Campania per qualche minuto non era più raggiungibile. Certo tante fake news e ancora una volta le nostre Istituzioni dimostrano di non saperci comunicare le loro ordinanze. Viene da chiedersi se chiudere tutte le scuole sia stata la migliore soluzione per fronteggiare la crescita dei contagi, perchè la scuola in questo momento sembra sia il luogo più sicuro in cui stare per l’uso delle mascherine e per il rispetto delle regole serie rispetto agli assembramenti nei trasporti pubblici dove meritavano di essere integrati con altre unità ma invece solo promesse durante il lockdown. Se poi il Governatore De Luca ha ritenuto che la decisione di chiusura delle scuole era quella più facile da prendere… allora non si è dato il miglior segnale a tutti noi perchè la didattica a distanza sarà sicuramente fonte di disuguaglianza educativa non avendo tutti un tablet o un computer per seguire le lezioni per due settimane e poi erano state investite ingenti risorse economiche per permettere il rientro a scuola dei nostri figli. Forse tutto ciò solo per alleggerire la pressione sui trasporti sacrificando l’istruzione dei nostri figli invece di incentivare ancora di più il lavoro smart working. Lasciare a casa gli studenti non è stata una saggia decisione se poi in molti si riverseranno nelle strade non essendo ancora attivate le lezioni a distanza. Per il Ministro dell’Istruzione Azzolina è davvero inaccettabile tale decisione e che parla di “accanimento nei confronti della scuola”. La curva dei contagi potrebbe salire anche senza tali misure anti-Covid perchè già si annunciano nuovi lockdown ma non era meglio, senza addentrarmi sulle scelte socio-politiche, una chiusura definitiva per 15-20 giorni e valutare il reale effetto sui contagi ma si è deciso di sacrificare le nostre vite fino al prossimo anno con tante ansie e preoccupazioni che stanno riversando in ognuno di noi. I bollettini giornalieri sui virus sembrano essere diventati dei terni al lotto per la loro fondatezza illogica anche perchè per la logica più tamponi si fanno più positivi asintomatici vengono scoperti, come sostengono molti virologi, e quindi non bisognerebbe limitarsi a leggere questi numeri giornalmente forniti come bollettini di “guerra” in quanto non forniscono spiegazioni esaurienti. Se proviamo a relazionare tali numeri ai tamponi effettuati da marzo ad oggi si nota come gli asintomatici esistenti oggi, esistevano anche a marzo ma non venivano individuati perchè non venivano effettuati i test. Può sembrare una questione di lana caprina, ma non è così. Chiedetevi pure perchè il presidente della Regione Campania De Luca non ha fornito le informazioni specifiche delle attuali degenze Covid di tutti gli Ospedali, allo stesso modo della linea cinese… Forse secondo lui le scuole sono la causa degli aumenti per cui vanno chiuse e non la mancanza di trasporti. Oppure perchè i posti occupati negli Ospedali per il Covid-19 sono in minoranza rispetto a quelli impegnati per altre malattie. Ma dietro a tale decisione ci sarebbe anche il sistema sanitario balordo che si è fatto trovare impreparato alla seconda ondata come si evince l’analisi dei documenti riservati messi a punto dai tecnici dell’Unità di Crisi campana. Si sarebbe dovuto predisporre nelle strutture sanitarie misure adeguate a fronteggiare il ritorno della pandemia che era già previsto. Invece solo adesso si va alla ricerca di altri posti letto, precisamente 450 posti letto, ma nel frattempo si chiudono le scuole. Vi lascio con un solo interrogativo secondo voi la sospensione delle attività didattiche bloccherà necessariamente il contagio!!!

L’ordinanza regionale non solo si limita alle scuole ma arriva un altra stangata per tutti i ristoratori, per i settori del Wedding e per il mondo dello spettacolo vietando le feste, anche quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose, in luoghi pubblici e privati. Queste le principali misure adottate:

Per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre. In tutte le scuole dell’infanzia sono sospese le attività didattiche ed educative, ove incompatibili con lo svolgimento da remoto, e le riunioni degli organi collegiali in presenza.

Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.

Sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente.

Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi.

È fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza.

A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. 

Tali misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa. 

Le aule vuote sono una sconfitta per tutti e IO NON CI STO CON L’ISTRUZIONE A DISTANZA

Foto Obiettivo Scuola

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